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Adamo si veste di luce: la Trasfigurazione.

La Trasfigurazione è un episodio sulla nudità. Quella della verità innanzitutto. Gesù smette di raccontare parabole e comincia a parlare chiaro: sarà condannato a morte ma risorgerà. Poi, si spoglia di ogni apparenza. E si mostra così com’è, nudo, come Adamo.

Sotto il velo di ciò che appare si può nascondere di tutto.

La trasfigurazione di Matteo è una pagina di una ricchezza impressionante. Si potrebbero dire un’infinità di cose, ma concentreremo l’attenzione solo su due elementi.

1) Per cogliere meglio il senso della trasfigurazione di Gesù, bisogna tener presente dove è collocato il suo racconto, cioè ciò che è avvenuto prima e ciò che avviene dopo nella sequenza offerta dall’evangelista. Prima abbiamo visto Pietro che esprime la sua fede in Gesù, Messia e Figlio di Dio, a Cesarea. Gesù, esattamente da quel momento, comincia a parlare a chiare lettere della sua passione e della sua morte. Alla reazione scandalizzata di Pietro, Gesù risponde con un rimprovero severo: Pietro, da fondamento della fede di tutti i credenti, diventa improvvisamente come “satana”, perché non ragiona con la logica di Dio. Però poi Gesù lo prende in disparte, insieme a Giacomo e Giovanni, per andare in cima al monte dove Dio cambia l‘aspetto di Gesù. Perciò tutto l’episodio è una risposta all’incredulità dei discepoli, a cominciare da quella di Pietro, che crede sinceramente, a parole, che Gesù sia il Messia e il Figlio di Dio, ma che ancora non crede nei fatti, come dovrebbe, perché rifiuta il modo in cui Gesù si presenta come Messia e Figlio di Dio al mondo, cioè attraverso la sua morte di croce. La trasfigurazione risponde perciò alla mancanza di fede dei discepoli e nello stesso tempo li prepara ad affrontare lo shock della morte di Gesù, in vista della loro fede matura. Il Padre mostra ai discepoli il volto “trasfigurato” per prepararli alla vista di quello “sfigurato” di Gesù. Ma è proprio, il secondo, quello “sfigurato” il volto con cui il Figlio di Dio si rivela al mondo. Il Tabor è una preparazione al Calvario.

2) Il volto di Gesù divenne brillante come il sole e la sua veste divenne di luce. Matteo fa qui due riferimenti importanti alla tradizione ebraica. Il primo riferimento è a Mosè, che, dopo aver parlato con Dio, per non abbagliare chi lo incontrava, era costretto a velarsi il volto. Qui però Gesù porta sempre un velo, quello della sua umanità, ed è Dio stesso che lo solleva mostrando ai discepoli tutta la verità su chi è Gesù. Dio, che ha coperto il volto di Mosè, ora svela il volto di Gesù. E che cosa vedono i discepoli? Luce, pura luce. Ma questo che cosa significa? Qui troviamo un secondo riferimento alla tradizione della sinagoga. Adamo ed Eva, nudi, nel paradiso erano vestiti solo della loro pelle. Solo dopo aver perso la loro felicità originaria cominciarono a coprirsi con i vestiti. In ebraico classico, pelle si dice “òr” mentre la parola “luce”, anche se si scrive diversamente, si legge allo stesso modo: “òr”. Matteo sapeva che i rabbini giocavano con queste due parole, dicendo che Adamo, che in paradiso era coperto di luce, cioè solo della sua pelle, dopo aver disobbedito, aveva coperto la sua luce, cioè la sua vera condizione, il vestito che Dio stesso gli aveva dato, la sua nudità felice, la sua trasparenza a Dio, con delle vesti opache. Gesù, vestito di luce, è perciò in realtà nudo, coperto della sua pelle umana, del vestito originario di Adamo, cioè della sua luce. È l’uomo vero, come Dio l’aveva pensato e creato. Il riferimento, ovvio, è anche alla nudità di Gesù sul Calvario. Perciò nella trasfigurazione di Gesù non si manifesta solo la sua divinità, ma ci sono tutti gli uomini e ciò che viene rivelata non è solo la natura del Figlio di Dio, ma la verità, tutta la nuda verità, su che cosa sono davvero gli esseri umani.

Il monte Calvario e il monte Tabor sono perciò inseparabili. La croce è la porta attraverso la quale tutta l’umanità ritrova se stessa.

Bella a tutti!

Per approfondire:

Autore: Gianmario Pagano

Scrittore, autore, sceneggiatore, insegnante, prete romano.

Un commento su “Adamo si veste di luce: la Trasfigurazione.”

  1. Constato che migliori in conoscenza.
    Adamo ed Eva furino vestiti di pelle umana e non di animale.
    Il Cristo quando viene vestito di pelle umana di Gesù è già il Padre che è nei Cieli.
    Francamente non è facile spiegare il tutto con la mancanza del Tempo.
    A noi, invece, che siamo ancora sotto questa dimensione, ci tocca ancora attraversarla in tutto lo spaziio, fino alla porta segnata con una croce.
    La pelle di Mosè, bruciata da sole, e quello di Elia, piegata su un carro, non si trovano ancora.
    E tu come vuoi essere fatta la tua pelle?

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